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Il servizio civile è un’occasione importante anche per gli enti e per le associazioni, un modo per investire costruttivamente sulle prossime generazioni, per creare gli spazi e le condizioni affinché esse possano realmente dare un contributo alla società in cui vivono.

Cos’è il Servizio Civile

L’istituto del Servizio Civile oggi porta con sé l’eredità storica dell’obiezione di coscienza e della tradizione pacifista ma assume anche nuovi significati e prospettive per i giovani che oggi si avvicinano a questa esperienza e per gli enti che operano per crearne le condizioni: fare servizio civile significa confrontarsi con il mondo del lavoro, fare esperienza diretta e accompagnata e maturare gradualmente le competenze necessarie per essere maggiormente autonomi nel lavoro. La sfida si arricchisce ulteriormente per il fatto che la fascia giovanile incontra oggi maggiori difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro e cresce il numero di persone che non sembrano trovare facilmente la strada da percorrere per il loro futuro.

Le esperienze civiche e sociali costituiscono un fertile punto di contatto con la realtà e spesso sono una occasione unica da affiancare nel lavoro, proprio perché mostrano, come il volontariato, altri aspetti dell’esistenza e dei rapporti tra persone: un apprendimento capace di cambiare spesso il nostro sguardo sul mondo.

Gli accordi da costruire

All’interno di questa importante sfida il CSV Emilia ha bisogno di costruire patti di collaborazione con le associazioni e gli enti di accoglienza del servizio civile per almeno due ragioni:

  • le sedi di accoglienza sono i luoghi dove i giovani fanno esperienza e quindi gli enti sono i soggetti capaci di definire i bisogni del territorio e i nuovi indirizzi per la progettazione;
  • la complessità del sistema di gestione del servizio civile prevede l’assolvimento da parte di tutti i soggetti coinvolti dei propri ruoli per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla programmazione annuale.

La sinergia e lo spirito di collaborazione tra CSV Emilia ed Enti di accoglienza sarà quindi la cifra del partecipare al servizio civile.

I compiti dell’ente titolare dell’accreditamento CSV Emilia:

  • Mantiene i rapporti con il Dipartimento per ogni comunicazione relativa all’accreditamento, alla progettazione e alla gestione degli operatori volontari
  • Presenta i programmi e i relativi progetti al Dipartimento alle scadenze previste
  • Collabora con l’ente di accoglienza nella fase inziale di progettazione e nelle successive fasi di selezione e gestione dei volontari, attraverso attività di monitoraggio e un supporto costante per la raccolta dei documenti e la corretta gestione del servizio
  • Organizza le attività di formazione per gli operatori volontari e per gli Olp (Operatori locali di progetti) (vedi nota a fondo pagina).
  • Promuove il servizio civile

Requisiti per un ente interessato a diventare ente di accoglienza:

  • Mettere a disposizione una o più sedi di attuazione conformi alle disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni) ove si svolgono attività per almeno 25 ore alla settimana
  • Nominare uno o più OLP* con il compito di coordinare gli operatori volontari di servizio civile

I compiti dell’ente di accoglienza accreditato con CSV Emilia

  • impiega gli operatori volontari selezionati in attività senza scopo di lucro secondo le modalità indicate nel programma e nei progetti approvati
  • segue gli operatori volontari in modo adeguato durante tutto il periodo di svolgimento del servizio civile universale
  • informa tempestivamente l’ente titolare rispetto a eventuali difficoltà o problemi connessi alla realizzazione dei progetti e recepisce, dall’ente titolare, le indicazioni per la gestione degli operatori volontari.

OLP (Operatore locale di progetto)

In un progetto di servizio civile, con il termine OLP (Operatore locale di progetto) si indica un dipendente, un volontario o altro personale che risultati a contratto con l’ente titolare dell’iscrizione all’albo SCU o con un suo ente di accoglienza. È dotato di capacità e professionalità specifiche inerenti le attività previste dal progetto, in grado di fungere da coordinatore e responsabile delle attività degli operatori volontari, con caratteristiche tali da poter essere “maestro” dei volontari stessi.

È il referente degli operatori volontari per la realizzazione del progetto ed è disponibile in sede per almeno 10 ore a settimana. Per la qualifica di “Operatore locale di progetto” occorre un titolo di studio attinente alle specifiche attività previste dal progetto; in alternativa al titolo di studio occorrono almeno due anni di esperienza nelle specifiche attività progettuali.

Per ogni dettaglio, è possibile scrivere a servizio.civile@csvemilia.it

Pubblicato: 03 Novembre 2020Ultima modifica: 12 Aprile 2024